QUAL È LA TERAPIA PER L'INSUFFICIENZA CARDIACA DEL CANE E DEL GATTO?
La terapia dell’insufficienza cardiaca ha lo scopo di alleviare i sintomi clinici, migliorando la funzionalità del cuore e allungando l’aspettativa di vita del cane e del gatto cardiopatico.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione irreversibile che progredisce con il tempo. Per questo motivo, il trattamento va proseguito per tutta la vita dell’animale affinché migliori la qualità della vita e rallenti la progressione della malattia.
Nei casi di compenso cardiaco grave, nei quali l’animale è in pericolo di vita, il trattamento prevede il ricovero per mettere rapidamente in atto le procedure salvavita più urgenti, come l’ossigenoterapia e la somministrazione endovenosa di farmaci attivi sull’apparato cardiocircolatorio.
Una volta individuata la causa dell0insufficienza cardiaca, la terapia a lungo termine nei pazienti cronici può essere condotta a domicilio dal proprietario e consiste nella somministrazione giornaliera di farmaci mirati ad equilibrare lo scompenso emodinamico ed elettrico del paziente.
Nella maggior parte dei casi, la terapia si focalizza sul controllo dell’edema e dei versamenti, sul miglioramento della gittata cardiaca, sulla riduzione del carico di lavoro cardiaco, sul sostentamento della funzione miocardica e sulla gestione delle concomitanti aritmie.
Tendenzialmente, la terapia farmacologica per l’insufficienza cardiaca, a seconda dei casi clinici e della gravità, può comprendere la somministrazione di farmaci:
- Diuretici per il controllo dell’edema polmonare e dei versamenti cardiogeni
- Vasodilatatori per diminuire la pressione venosa polmonare e la resistenza arteriosa sistemica
- Broncodilatatori per migliorare la respirazione
- Inotropi positivi, per aumentare la contrattilità cardiaca
Il protocollo terapeutico è predisposto, a seconda delle necessità del singolo animale, mediante la correzione dei dosaggi, l’aggiunta o la sostituzione di farmaci e la modifica dello stile di vita (riposo, limitazione dell’esercizio fisico) e della dieta (adozione di una dieta iposodica, integrazione di taurina e carnitina, maggiore apporto di antiossidanti).
A mano a mano che la patologia cardiaca progredisce, solitamente è necessaria una terapia più aggressiva.
Se l’animale presenta anche ascite, cioè un accumulo di liquido nell’addome, può trovare sollievo dallo svuotamento periodico effettuato aspirando il liquido mediante una centesi addominale.
COME SI DIAGNOSTICA L'INSUFFICIENZA CARDIACA?
L’iter diagnostico prevede:
- Visita clinica comprendente un accurato esame cardiovascolare (valutazione del quadro respiratorio, delle mucose apparenti, delle vene giugulari, del polso arterioso e dell’area precordiale, rilevazione di eventuali raccolte liquide, auscultazione cardiaca e toracica)
- Misurazione della pressione arteriosa sistemica
- Studio radiografico del torace
- Elettrocardiogramma (ECG)
- Ecocardiografia
- Monitoraggio elettrocardiografico di tipo Holter per 24/48ore (nei casi di sospetta patologia occulta del ritmo cardiaco)
MONITORAGGIO DELLA PATOLOGIA
Poiché l’insufficienza cardiaca nel cane e nel gatto nella maggior parte dei casi è una condizione cronica irreversibile che non può essere guarita e tende a peggiorare con il tempo, è importante il monitoraggio costante.
Si ritiene che l’insufficienza cardiaca congestizia sia adeguatamente sotto controllo se la frequenza respiratoria a riposo è nel normale intervallo (inferiore a 20 atti respiratori al minuto nel cane e nel gatto). Il proprietario dovrebbe osservare quotidianamente la frequenza respiratoria dell’animale a riposo, la presenza di tosse, l’appetito, la presenza di vomito o diarrea, il livello di attività fisica.
Il paziente con insufficienza cardiaca congestizia va valutato periodicamente (a seconda della gravità del quadro clinico) con un controllo ecocardiografico per monitorare la condizione del cuore e, se necessario, modificare il protocollo terapeutico